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LA CHIESA DI SANTA CHIARA

di Rossella Soldano

La chiesa di Santa Chiara è una delle più antiche di Andria, risalente ai secoli XIII-XIV.

Secondo il D'Urso la chiesetta è stata costruita nel 1257, anno in cui si ipotizza la venuta delle monache clarisse ad Andria; è possibile che la chiesa sia coeva o appena successiva alla chiesa di San Francesco, per la contemporaneità degli insediamenti dei francescani e delle clarisse nella nostra città. Fonti storiche attestano che sin dai tempi di Manfredi, figlio di Federico II, la chiesa faceva parte del convento delle clarisse. Nel 1528, a causa del saccheggio operato dalle truppe francesi guidate da Odette de Foix, la chiesa di Santa Chiara fu gravemente danneggiata. Nel 1705 il convento fu acquistato dal vescovo mons. Ariano per istituire il seminario vescovile; nel 1799 un nuovo saccheggio da parte dei francesi devastò Andria senza risparmiare la chiesetta. Nel 1800 la chiesa fu ricostruita e vi si insediarono le confraternite di Santa Chiara e delle SS. Stimmate. Il vescovo mons. Cosenza vi istituì un orfanotrofio e l'ospedale civile: quest'ultimo rimase in funzione sino al 1945, quando l'ospedale attuale iniziò la sua attività. Affidata alla chiesa di San Francesco, la chiesetta ha continuato a svolgere le proprie funzioni sino ai primi decenni del ‘900. Nel 2004, grazie all'entusiastico interessamento del diacono Michele Melillo e della Pia Associazione Crociferi, la chiesa è stata restaurata e riaperta al culto, riportandola alla struttura originale e lasciando tracce di quella che doveva essere stata la chiesa prima dei saccheggi operati dai francesi.

Il prospetto è improntato alla massima semplicità e ricorda lo stile romanico per la finestra centrale e la torre campanaria laterale. All'interno, due archi ogivali sostengono la copertura della chiesa. Certamente di struttura gotica, la chiesa ha subito delle trasformazioni nel corso dei secoli; l'altare di raffinata fattura risalirebbe ai secc. XVII-XVIII, come testimoniato dagli stucchi barocchi da cui è stato liberato dagli ultimi restauri: è di materiale lapideo con ampie volute laterali e due piastrine centrali, anch'esse a volute, che racchiudono l'immagine di Santa Chiara, scolpita in un cartiglio barocco. Sul lato sinistro vi è uno stemma gentilizio raffigurante una campana il cui batacchio è stretto da una mano, sul lato destro è presente un altro stemma di difficile interpretazione: potrebbe essere il leone rampante dello stemma dell'Università di Andria. Oltre al bellissimo altare possiamo ammirare la teca neo gotica che custodisce il simulacro di Santa Chiara, realizzato nella bottega di Valerio Jaccarino, alcune croci portate in processione il venerdì santo e il nuovo labaro realizzato dalla Pia Associazione Crociferi nel 2003.

 

 

 



 

 

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